Ai Sindaci ed ai Consiglieri Comunali dei Comuni di
Ailano
Alife
Alvignano
Baia e Latina
Capriati al Volturno
Caiazzo
Castello del Matese
Ciorlano
Dragoni
Fontegreca
Gallo Matese
Gioia Sannitica
Letino
Piedimonte Matese
Prata Sannita
Pratella
Raviscanina
Ruviano
San Gregorio Matese
San Potito Sannitico
Sant’Angelo d’Alife
Valle Agricola
Oggetto: MOZIONE CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ ACQUA.
L’Associazione politico-culturale “PER LA SINISTRA MATESE”
esprimendo
il proprio dissenso all’art. 15 del Decreto 135/09, approvato il 4 novembre 2009 dal Senato della Repubblica italiana, confermato con voto di fiducia il 18 novembre 2009 dalla Camera dei Deputati e convertito in Legge il 19 novembre 2009, che sancisce la definitiva e totale privatizzazione dell’acqua potabile in Italia,
considerato che
- l’art. 2 della Costituzione italiana recita: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”;
- l’acqua è un bene essenziale la cui disponibilità e accesso costituiscono oggettivamente diritto umano universale, inviolabile e naturale ed è un diritto che appartiene per natura all’uomo;
- la Repubblica italiana è obbligata a garantire a tutti questo diritto fondamentale che trova il suo riconoscimento politico e giuridico nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo approvata dalle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948 e nella promulgazione della Carta Europea dell’Acqua (Strasburgo 1968) che, a livello mondiale, definisce e riconosce l’ACQUA come “bene comune” per eccellenza ed il suo uso come diritto fondamentale dell’uomo;
- l’art. 114 della Costituzione italiana recita: “La Repubblica è costituita da Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione”.
INVITA
i Sindaci e i Consiglieri Comunali
- a modificare lo Statuto del proprio Comune, con l’inserimento di un articolo che riconosca l’acqua come bene comune, diritto naturale ed universale, ed il servizio idrico come un servizio privo di rilevanza economica;
- a richiedere ai propri parlamentari di riferimento, il ritiro delle norme che privatizzano l’acqua;
- a richiedere al Presidente della Regione e ai parlamentari regionali, di presentare ricorso di incostituzionalità contro il decreto legge in questione;
- a sostenere, con forme ed azioni concrete il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.
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